Saggezza popolare…racconti dall’appennino tosco emiliano

Un’amica originaria dell’appennino ha raccolto dei suggerimenti da alcuni “adulti” del luogo e mi ha ispirato a scrivere subito di queste saggezze popolari non solo per la loro attualità, ma anche per la filosofia di vita dalla quale molti di noi dovrebbero trarre spunto. Cito di seguito proprio le sue parole: “per un pasto biologico ed economico in questo periodo nei campi, sia in pianura che nell’Appennino, si trovano delle erbe da lessare che, condite con olio, limone e sale, possono rappresentare un ottimo contorno, molto adatto da accompagnare alle uova sode. I miei genitori sono abituati a chiamarle radicchi di campo, ma a seconda delle zone vengono chiamate in modi diversi spesso di derivazione dialettale: sprelle, castracani, riccioni.

In realtà, ce ne sono di molti tipi diversi fra i quali ad esempio, quelli che contengono quei fiori gialli, detti volgarmente piscialetti (tarassaco), che crescono spontaneamente nei campi in primavera.

C’è chi addirittura cucina anche i fiori gialli per realizzare delle marmellate.
Un altra erba spontanea che si trova principalmente in collina è l’asparago selvatico. C’è anche l’ortica con la quale vengono fatti degli ottimi tortelli”.

Grazie Elena!

Chi è il consumatore più sostenibile?

Una recente indagine ha rivelato che è donna il consumatore sostenibile per eccellenza, per l’esattezza tra i 30 ed i 35 anni. D’altronde non poteva essere altrimenti dal momento che sono per la maggiorparte dei casi proprio le donne ad occuparsi degli acquisti alimenatari e ciò che ne consegue.

Lo IULM (Libera Università di Lingue e Comunicazione) tra il 2010 e il 2011 ha analizzato le scelte di sostenibilità e i consumi alimentari di 1.000 adulti con un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e di 1.000 giovani tra i 18 e i 28 anni. Il risultato non è molto incoraggiante perché, nonostante la crescita di una consapevolezza ambientale, solo il 50% della popolazione analizzata ha comportamenti green, mentre il 37% è poco o per niente attento all’ambiente. Si è stilata anche una classifica tra le abitudini più eco tra la popolazione:

  • raccolta differenziata: 68%
  • consumo di prodotti di stagione: fino al 45%
  • risparmio di energia elettrica: 37%

I peggiori consumatori eco sostenibili sono i giovani tra i 18 ed i 24 anni, presumibilmente con alle spalle una famiglia molto poco educata alla questione ambientale; solo il 12% della popolazione più giovane infatti acquista con coscienza.

 

Fonte: www.ecologiae.com

Per eliminare l’odore di cavolo

Quando non si vogliono sentire gli odori forti di cucina mentre si cuociono i cibi nella pentola a pressione (cavolo, cipolla ecc…) basta mettere una mollica di pane imbibita di aceto bianco vicino alla valvola di sfiato del vapore.

ATTENZIONE, vicino alla valvola, non attaccata,  senza quindi ostruirne i fori !!!

100 strade per giocare

 

E’ un’iniziativa di Legambiente in programma per sabato 21 e domenica 22 Aprile 2012 e avrà luogo per le strade e le piazze delle maggiori città del Bel Paese.

…100 Strade per Giocare, quindi non solo come momento per goderci una città più bella e pulita ma un’opportunità per restituire strade e piazze ai cittadini, per ripensare gli spazi pubblici in modo che siano più fruibili da tutti, per promuovere ed incentivare una mobilità più sostenibile che tenga conto anche delle esigenze dei più piccoli. Musica , spettacoli e danze.
Insomma, come tradizione vuole da 15 anni, 100 Strade per Giocare… è una festa per tutti, grandi e piccoli, senza esclusioni…

 

Ecobank: se recicli guadagni !

E’ una della tante eco-iniziative della regione Piemonte, che scopro sempre di più essere una regione virtuosa.

Ecobank esiste già da qualche tempo e mette in opera un processo molto semplice: se recicli bene ti diamo un buono spesa in cambio ! Si portano al punto di raccolta i rifiuti di plastica alluminio e vetro ed in cambio viene rilasciato uno scontrino valido per uno sconto o buono sulla spesa nei punti vendita convenzionati.

Un buon motivo quindi per fare una corretta raccolta differenziata ed incentivare i cittadini a farla con sempre più entusiasmo.

Preparazione delle erbe: il decotto

Le parti di piante utilizzate in questa operazione si mettono in un recipiente con acqua fredda poi si fanno bollire da 5 a 20 minuti, in rapporto più o meno prevalente di radici rispetto alle foglie o fiori. Si spegne poi il fuoco e si lascia riposare per 15 minuti circa. Filtrare il decotto e utilizzare il liquido ottenuto.

Deodorante spray fai da te

Per fare un deodorante per la persona in casa è sufficiente avere bicarbonato, olio essenziale di tea tree, amido di riso o mais e olio di mandorle dolci.

Io solitamente reciclo un vecchio spruzzino di deodorante no gas (70 ml) e metto un cucchiaino di bicarbonato di sodio, 5/8 gocce di olio essenziale di tea tree (è un antibatterico che elimina quindi i cattivi odori), 1 cucchiaino di amido di riso o mais per come asssorbente per l’umidità, circa 10 gocce di olio di mandorle dolci (emolliente ed idratante) e aggiungo poi l’acqua fino all’orlo. A piacere si possono aggiungere altri olii essenziali (ad esempio la menta che dà un effetto rinfrescante).

Agitare prima dell’uso!

Racconti pasquali dall’Appennino…le uova sode colorate e il gioco dello “scuscin”

Un’antica usanza, probabilmente diffusa in ogni regione del paese, raccontata da un’amica originaria dell’appennino ma che mi ha riportato subito alla mia infanzia e a quando mio nonno mi raccontava queste storie popolari, riguarda proprio questo periodo pasquale:  qui in montagna _mi dice_è tradizione fare lo “scuscin”: si tratta di un gioco nel quale ogni partecipante è in possesso di un uovo sodo, col quale colpirà la punta dell’uovo avversario. L’uovo che si rompe è il perdente ed entrerà in possesso del vincitore.
La particolarità di queste uova sode è che vengono colorate durante la cottura con buccia di cipolla (giallo o rosso), con gli spinaci (verde), con lo zafferano (giallo) o con i petali dei fiori.

La mia scuola a impatto zero

L’ultimo libro di Marco Boschini, educatore e coordinatore dell’Associazione Nazionale dei comuni virtuosi, raccoglie le diverse esperienze di alunni virtuosi che vivono la loro scuola a impatto zero cominciando dall’acqua del rubinetto in mensa, dai detersivi sfusi o ecologici per lavare banchi e pavimenti fino ai guardiani della luce in classe. Anche le scuole possono contribuire a ridurre l’inquinamento, risparmiare energia, diminuire la quantità dei rifiuti e in tutta Italia ci sono già esempi di istituti che hanno intrapreso questa strada.

La scuola è una comunità nella comunità, in cui passano insegnanti, genitori, alunni. Con il loro atteggiamento possono fare la differenza.