Detersivi alla spina, a Reggio Emilia chiude Goccia Verde

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Aimè nella mia città ha chiuso anche l’ultimo negozio di detersivi alla spina; possibile che sia così difficile contrastare il consumismo e abituare le persone ad un modo diverso di fare la spesa ?

E’ così semplice prendere da casa un barattolo o un flacone vuoto destinato al macero e farlo rivivere riempiendolo magari anche di detergente ecologico oggi alla lavanda domani alla vaniglia piuttosto che polvere detergente per la lavastoviglie o tanti altri prodotti SEMPLICEMENTE sfusi. Dovrebbe cambiare la mentalità in ognuno di noi e bisognerebbe che un determinato modo di fare la spesa tornasse in voga come ai tempi delle nostre nonne; ovvio il tempo è poco e mettersi a girare per negozi per trovare i prodotti a KM zero, biologici o di stagione è un mestiere !

Però una riflessione in più andrebbe fatta: quando si torna dalla spesa e si ripongono gli alimenti in frigo o in dispensa, vi è mai capitato di impiegare più di una manciata di minuti per togliere gli imballi ? Il volume della spesa cala drasticamente mentre si riempiono i contenitori della differenziata; è buffo comprare spazzatura no ? Eppure è così e ne siamo profondamente abituati. Speriamo che i consumatori diventino sempre più consapevoli e che il commercio offra più opportunità per diventarlo.

Detersivi alla spina a Reggio Emilia

      

Non sono solita fare pubblicità ma quando provo certi prodotti eco-sostenibili non posso esimermi dal diffondere la notizia se non altro a chi abita nella mia città: forse qualcuno lo conosce già ma a Reggio Emilia ha aperto da qualche mese un negozio di detersivi biodegradabili alla spina (max 90%) per la casa e per la persona. I prodotti sono buoni e c’è un ampia scelta tra detergenti liquidi, in polvere ecc a prezzi convenienti!

 

 

 

La spesa “alla spina” a km zero e con meno imballaggi

Nella mia città ha aperto da qualche tempo un negozio intelligente “alimentari point” che pone l’attenzione sul prodotto a km zero e sulla spesa “leggera” ovvero con pochi imballaggi per un minor consumo di carta plastica o vetro. La logica è semplice e a mio avviso molto attuale soprattutto in questi termpi: riscoprire il piccolo negozio di generi alimentari che propone prodotti freschi dal banco (salumi e formaggi) che arrivano direttamente delle fattorie/caseifici della zona, prodotti da forno, frutta e verdura di stagione a km zero, farina e pasta in vendita a peso, detersivi ecologici sfusi ecc ecc. Complice la crisi ma anche un’inversione di tendenza che vede sempre più il consumatore allontanarsi sensibilmente dai grandi centri commerciali, questo modo di fare la spesa avvicina le famiglie al proprio territorio in luoghi di dimensioni ridotte e non affollate vuoi per sensibilizzazione ad una mobilità sostenibile o per maggior fiducia verso un prodotto autoctono. Questo negozio non è fortunatamente l’unico esempio sul territorio nazionale (figuramioci nel panorama internazionale), a conferma che alle famiglie piace, o comincia a piacere, pensare di cambiare abitudini.