Chi non ha mai sentito parlare della giovane attivista svedese , oggi 16enne, Greta Thunberg? Possibile che ci volesse una giovanissima per scuotere le coscienze e farci svegliare da un torpore lungo ormai decine e decine di anni. Ben venga. Ho una figlia adolescente, che fin da piccola (scherzi della genetica) manifestava interesse e seria preoccupazione per lo stato di salute del mondo; ricordo che quando la portavo all’asilo e passavamo davanti ad un’industria, quelle ciminiere che “sputavano” fumo nero la facevano singhiozzare. Oggi Greta Thunberg è diventato un simbolo di fiducia per una ripartenza, una presa di posizione ferma e decisa da parte delle nuove generazioni di fronte a quello che tutti noi facciamo finta di non vedere.
Chissà se mia figlia parteciperà a questa battaglia, ma spero che le prossime generazioni prendano una via diversa rispetto alla nostra rassegnazione e spesso ipocrita presa di coscienza. Mi colpisce leggere ad esempio di grandi eventi o concerti “plasic free” in giro per il nostro paese e non solo, come a colpire in primis le giovani generazioni che poi a cascata andranno a creare (auspico) un nuovo sistema educativo. Questa ragazzina svedese ha proprio dato l’avvio ad una nuova era. Senza andare troppo lontano da casa, la scuola elementare di mio figlio più piccolo, ha deciso quest’anno di adottare stoviglie ecologiche per la festa di fine anno ed una seria raccolta differenziata; ovviamente non sono mancati i maleducati e i menefreghisti, ma tant’è! “Il mondo è bello perchè è avariato” per dirla alla Bergonzoni. Un altro evento nel piccolo quartiere dove abito è stato anch’esso definito “plastic free”, come a dire che è ormai virale un atteggiamento….altro. Chissà.