Saggezza popolare…racconti dall’appennino tosco emiliano

Un’amica originaria dell’appennino ha raccolto dei suggerimenti da alcuni “adulti” del luogo e mi ha ispirato a scrivere subito di queste saggezze popolari non solo per la loro attualità, ma anche per la filosofia di vita dalla quale molti di noi dovrebbero trarre spunto. Cito di seguito proprio le sue parole: “per un pasto biologico ed economico in questo periodo nei campi, sia in pianura che nell’Appennino, si trovano delle erbe da lessare che, condite con olio, limone e sale, possono rappresentare un ottimo contorno, molto adatto da accompagnare alle uova sode. I miei genitori sono abituati a chiamarle radicchi di campo, ma a seconda delle zone vengono chiamate in modi diversi spesso di derivazione dialettale: sprelle, castracani, riccioni.

In realtà, ce ne sono di molti tipi diversi fra i quali ad esempio, quelli che contengono quei fiori gialli, detti volgarmente piscialetti (tarassaco), che crescono spontaneamente nei campi in primavera.

C’è chi addirittura cucina anche i fiori gialli per realizzare delle marmellate.
Un altra erba spontanea che si trova principalmente in collina è l’asparago selvatico. C’è anche l’ortica con la quale vengono fatti degli ottimi tortelli”.

Grazie Elena!